Domenica 4 febbraio celebriamo la Giornata per la Vita

"La forza della vita ci sorprende": commento al Messaggio dei Vescovi in occasione della 46esima Giornata che celebra la vita umana, dono indisponibile e prezioso.


"Nella Giornata per la Vita salga da parte di tutte le donne e gli uomini un forte appello all’impossibilità morale e razionale di negare il valore della vita. Di ogni vita. Non ne siamo padroni, né possiamo diventarlo". Il Messaggio della CEI per la 46ª Giornata per la Vita in programma in tutta Italia domenica 4 febbraio va dritto al punto. E lo fa attraverso un’argomentazione che è così oggettiva oltre che chiara, ma che in realtà è ancora troppo spesso offuscata da ideologie che ne sviliscono l’essenza a favore di egoismo, individualità, potere.


"Appare evidente che ciascuna vita, anche quella più segnata da limiti, ha un immenso valore ed è capace di donare qualcosa agli altri". Evidente. Per noi lo è tutte le volte che una mamma, incerta perché spaventata di fronte a una nuova gravidanza, decide di accettarla anche facendosi accompagnare in questo percorso: è evidente perché lo raccontano i suoi occhi e le sue parole al primo sguardo con il suo bambino. Potenza della vita che spesso abbiamo visto capace di ribaltare realtà complicate e lì riportare la speranza e la gioia. Dove tutto sembrava difficile, quel bambino è stata la soluzione e non un nuovo problema.


E invece "La vita dei bambini, nati e non nati, viene sempre più concepita come funzionale ai desideri degli adulti e sottoposta a pratiche come la tratta, l’utero in affitto, l’espianto di organi – si legge in un altro passaggio del Messaggio –. E in tale contesto l’aborto, indebitamente presentato come diritto, viene sempre più banalizzato, anche mediante il ricorso a farmaci abortivi o "del giorno dopo" facilmente reperibili.


L’unico diritto che esiste, in realtà, è quello del bambino a essere tutelato e accudito. Una nuova vita così piccola e allo stesso tempo così potente se proiettata in quello che quell’uomo o quella donna sarà, diventerà, inventerà, vivrà nel suo cammino. Ed è quello che il nostro Centro ha alla base del suo operato quotidiano, vicino a tante mamme il più delle volte non certo spaventate dal dono della maternità, quanto dalle difficoltà di ogni tipo da cui sono circondate.


Ma quella del bambino non è certo l’unica "vita fragile" che esiste. "La vita dei malati e disabili gravi viene giudicata indegna di essere vissuta, lesinando i supporti medici e arrivando a presentare come gesto umanitario il suicidio assistito o la morte procurata. La vita del migrante vale poco, per cui si tollera che si perda nei mari o nei deserti o che venga violentata e sfruttata in ogni possibile forma. La vita delle donne viene ancora considerata proprietà dei maschi – persino dei padri, dei fidanzati e dei mariti – per cui può essere umiliata con la violenza o soffocata nel delitto", sottolinea ancora il messaggio dei vescovi.


Se solo si guardasse a ciascuno con occhi e cuore più liberi. Si vedrebbe chiaramente "quante volte il capezzale di malati gravi diviene sorgente di consolazione per chi sta bene nel corpo, ma è disperato interiormente. Quanti poveri, semplici, piccoli, immigrati sanno mettere il poco che hanno a servizio di chi ha più problemi di loro. Quanti disabili portano gioia nelle famiglie e nelle comunità, dove non “basta la salute” per essere felici", sottolinea la CEI.


Perché la forza sorprendente della vita sta proprio lì. Nelle situazioni più fragili. E nella scelta di custodirle e valorizzarle, "testimoniando al mondo che ognuna di esse è un dono degno di essere accolto e capace di offrire a propria volta grandi ricchezze di umanità e spiritualità a un mondo che ne ha sempre maggiore bisogno".


Anche quest’anno, dunque, al termine di tutte le messe festive di sabato 3 e domenica 4 febbraio delle parrocchie della Diocesi, grazie a una fitta rete di volontari che vogliamo ringraziare sin da ora, saranno distribuite le primule e le offerte saranno destinate al sostegno delle mamme che ogni giorno si rivolgono al nostro Centro. E come di consueto, per prepararci al meglio alla Giornata per la Vita abbiamo organizzato una serata speciale, in programma venerdì 2 febbraio alle 20.45 presso la chiesa di Maria Ausiliatrice. "Insegna al cuore a vedere – il bello è oltre la superficie delle cose": il titolo prende spunto da uno dei libri del nostro ospite, Daniele Cassioli, un giovane atleta non vedente dalla nascita vincitore di 28 titoli mondiali di sci nautico. Una storia che è il riassunto perfetto della forza sorprendente della vita, una storia che parla a tutti e che, ancora una volta, sarà impreziosita dalla presenza del coro e del corpo di ballo dell’istituto Soleri-Bertoni di Saluzzo. L’ingresso è libero.

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