Domenica si celebra la 43esima Giornata per la Vita

“Dire sì alla vita è il compimento di una libertà che può cambiare la storia. Ogni uomo merita di nascere e di esistere. Ogni essere umano possiede, fin dal concepimento, un potenziale di bene e di bello che aspetta di essere espresso e trasformato in atto concreto; un potenziale unico e irripetibile, non cedibile".

La libertà è il cuore del messaggio della CEI per la 43ª edizione della Giornata per la Vita, in programma domenica 7 febbraio in tutta Italia e anche nella Diocesi di Saluzzo, dove il Centro di Aiuto alla Vita promuove e organizza l’offerta delle primule al termine di ogni Santa Messa.

Libertà: quante volte in questo anno segnato dalla pandemia e dall’emergenza sanitaria abbiamo pronunciato questa parola, quante volte ci ha fatto riflettere di fronte alle limitazioni, in particolare a quelle in termini di rapporti sociali, con cui abbiamo dovuto e ancora oggi dobbiamo convivere.

Questa Giornata vuole e deve essere proprio l’occasione per sensibilizzare tutti al valore della libertà autentica, non quella che si traduce in diritti assoluti che accecano di fronte ai bisogni del prossimo, ma quella a servizio della vita, quella responsabile che permette di andare oltre il proprio egoismo per accogliere nel proprio orizzonte la vita di altre persone.
Quella responsabilità che ha accettato Maria, “Madre delle madri”, modello stupendo di come essere mamma: una madre che accoglie con amore la vita che nasce nel proprio grembo, che alimenta questa vita non solo con il proprio sangue, ma con l’amore, la gioia dell’attesa, il calore della bontà materna. Guardando a lei dobbiamo riscoprire il valore della maternità come dono di Dio da accogliere sempre con la più profonda gratitudine: questa è la libertà autentica, quella che permette a ogni donna di vivere la gravidanza come un grande regalo e non come un peso o una limitazione alla propria libertà.

“L’amore è la vera libertà perché distacca dal possesso, ricostruisce le relazioni, sa accogliere e valorizzare il prossimo, trasforma in dono gioioso ogni fatica e rende capaci di comunione”: le parole di Papa Francesco riassumono il legame che esiste tra libertà e vita umana, quella “che costituisce un valore inestimabile”.

Sin dal concepimento, momento in cui la volontà e l’amore di Dio si realizzano: responsabilità vuol dire essere in grado di accogliere questa meraviglia e non rifugiarsi dietro a un’egoista e brutale idea di disponibilità del proprio corpo o dietro un utilizzo individualistico della libertà personale per eliminare “il problema”. Rifiutare l’aborto e accettare il dono ricevuto è la più ampia e gioiosa forma di libertà.

Come ogni anno il Centro di Aiuto alla Vita, in accordo con il Vescovo mons. Cristiano Bodo e con il parroco di Maria Ausiliatrice don Silvio Eandi, aveva organizzato la Veglia per la Vita che avrebbe dovuto tenersi presso la suddetta chiesa saluzzese: siamo stati, però, costretti a rimandare l’appuntamento a causa del prolungarsi dell’emergenza e della relativa impossibilità della nostra ospite di uscire dalla propria Regione di appartenenza. Annunciando sin d’ora che è nostra intenzione proporre, appena possibile, questo incontro, diffondiamo l’invito del nostro vescovo a ricordare la vita come dono nella preghiera.

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Provvedimento n.229 dell'8 maggio 2014 - pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 126 del 3 giugno 2014.

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