UNA PETIZIONE EUROPEA A TUTELA DELLA VITA
“Uno di noi” è il titolo di una grande petizione popolare che ha chiesto l’impegno dell’Unione Europea a non finanziare la distruzione di embrioni umani nel campo della ricerca scientifica e a non erogare contributi economici a enti privati internazionali che propagandino l’aborto.
Una richiesta sottoscritta da circa due milioni di europei (1.894.693 sono state le firme effettivamente consegnate), alla quale però la Commissione esecutiva, il 27 maggio 2014, poco prima della scadenza del suo mandato, ha deciso di “non dare seguito”.
Una decisione che mortifica la democrazia e che, proprio per questo, non poteva essere considerata definitiva.
Ecco perché il Movimento per la Vita Europeo ha chiesto il sostegno di coloro che in tutti i Paesi della UE hanno particolari conoscenze, competenze e responsabilità riguardo alla vita nascente, affinché, di fronte ai vertici delle Istituzioni Comunitarie, rendano testimonianza alla dignità umana presente fin dal concepimento in ognuno di noi.
A medici, ricercatori, politici e giuristi è stato chiesto di aderire ad una petizione-testimonianza
da presentare alle Istituzioni europee ai sensi dell’art. 227 del Trattato di Lisbona (TFUE).
La forma è quella della petizione, ma si tratta di documenti che avranno una efficacia più grande di una normale petizione, sia perché sono testimonianze di esperti, sia perché intendono risvegliare la cultura europea, sia perché, se le adesioni saranno autorevoli e numerose, nessuna istituzione europea potrà ignorarle. (http://www.mpv.org/mpv/allegati/34239/approfondisci.pdf).
É triste constatare come le Istituzioni ai loro massimi livelli continuino a negare evidenze scientifiche ormai consolidate (“la vita di ogni essere umano inizia nel momento della fecondazione”), accecate da ideologie che faticano ad essere superate.
É triste constatare come ancora una volta la comunità scientifica si debba operare per fare emergere verità accessibili ai più con il semplice uso del buon senso e senza particolari competenze.
É triste che il diritto alla vita, principio e cardine di ogni altro diritto individuale, non riesca a trovare spazio nelle legislazioni, nei trattati, nelle istituzioni e di conseguenza nella vita quotidiana.
Lo sconforto non deve però sopraffarci: ogni giorno siamo spettatori e a volte compartecipi di situazioni in cui il diritto alla vita, anche in situazioni di estrema difficoltà, riesce ad emergere in tutta la sua intrinseca forza, grazie a chi sa accogliere e a chi sa accompagnare con discrezione e con affetto il bambino non ancora nato, che nulla chiede se non di essere accettato nella sua estrema povertà e vulnerabilità.